Un elettrodomestico che vale oro, è arrivato il momento di recuperarlo

Se hai in casa questo elettrodomestico, non buttarlo assolutamente perché vale oro. E’ arrivato il momento di recuperarlo.

lingotti d'oro
Elettrodomestici che valgono oro (Giulianogemma.it)

Ogni giorno vengono buttati dispositivi elettronici perché non funzionanti o semplicemente obsoleti, senza sapere quanto effettivamente valgono. Partendo da questa constatatazione e dagli enormi sprechi posti in essere, alcuni ricercatori di Zurigo sono andati a fondo alla vicenda ed è emersa una sconcertante verità. Molti dei rifiuti che vengono buttati così, come se niente fosse, in realtà sono dei tesori nascosti. Al suo interno custodiscono infatti metalli preziosi, persino oro a 22 carati.

In un’era del massimo consumismo, non desta alcuno stupore il consolidarsi di una prassi che registra picchi di spreco incredibili. Situazione a cui gli sviluppatori hanno cercato di porre rimedio sviluppando un metodo veramente economico ed assolutamente ecologico. Uno spunto iteressante considerando le tonnellate di vecchi dispositivi che finiscono ogni anno nelle discariche. Un piccolo elettrodomestico, ad esempio, di circa 25 grammi al suo interno può contenere tracce di oro. Tuttavia, dato che il recupero di materiali è da sempre ritenuto costoso ed anche poco sostenibile, gli studiosi hanno trovato una soluzione innovativa che potrebbe veramente rivoluzionare il mondo del riciclo.

Recuperare l’oro dall’elettrodomestico è possibile ed economico

Processore
Oro dentro gli elettrodomestici (Giulianogemma.it)

Secondo gli esperti, il segreto sta nell’utilizzare il siero di latte, un sottoprodotto dell’industria casearia. Trattato in alte temperature ed in un ambiente acido diventa una sospensione di nanofibrille proteiche, se essiccato forma una spugna che attira gli ioni d’oro. Un metodo ecologico perché non utilizza le sostanze chimiche e inquinanti, l’iter di estrazione si compone di tre fasi. Per prima cosa le parti metalliche dei dispositivi elettronici vengono sciolte e ionizzate. Successivamente, la spugna di nanofibrille viene immersa nella soluzione per assorbire gli ioni.

Infine il materiale viene riscaldato e ridotto in scaglie. Un approccio sostenibile ed economicamente vantaggioso. Nel mettere in pratica questo metodo green, i ricercatori hanno ottenuto una pepita d’oro da 450 mg – che vale 33 dollari – da venti schede madri del computer. Il rapporto costi-benefici è assolutamente conveniente perché si investe un dollaro per ottenerne 50 in oro. E, considerando la quantità immensa di dispositivi elettronici smaltiti ogni anno, questo innovativo metodo sarà una rivoluzione per il settore del riciclo. Applicato su larga scala, si riduce l’inquinamento e si creano delle nuove e straordinarie opportunità economiche.

Un rimedio contro lo sfruttamento delle miniere

Ma non solo, ricavare metalli preziosi in questo modo contribuirà alla riduzione esponenziale della dipendenza dalle miniere d’oro tradizionali. Diminuendo così l’impatto ambientale dell’estrazione mineraria che spesso diventa responsabile di deforestazioni e danni agli ecosistemi. La prossima volta che dovete buttare un elettrodomestico che avete in casa, prestate la massima attenzione. Potrebbe nascondersi tra le mani un tesoro tra circuito e microchip pronto per il recupero e la trasformazione in qualcosa di nuovo.

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